Visivo, uditivo, cinestetico, sono i diversi modi in cui le persone prediligono ricevere e elaborare informazioni. Anche nel sesso la stimolazione viaggia su diverse strade e a ciascuno la sua preferenza: chi ama essere toccato delicatamente, chi più forte, chi non lo ama affatto, chi è stimolato da immagini ammiccanti, chi esplicite, chi invece preferisce ascoltare le parole, sporche o pulite, evocative o esplicite. Il porno non fa eccezione, ma pur rappresentando un mondo di fantasia sembra rispondere ai soli bisogni del pubblico maschile che chiede immagini esplicite. Un modello mainstream meno gradito dal pubblico femminile che quindi ne ‘consuma’ molto meno e con minore soddisfazione. La narrativa del porno è piuttosto stereotipata e meno adatta alla più raffinata sessualità femminile che ha trovato invece una valvola si sfogo nella fruizione audio. Sono nati infatti numerosi canali di audio porno e podcast a luci rosse che hanno incontrato il gradimento delle donne. Non si tratta necessariamente di soft core, ma è indubbio che il canale uditivo lascia alle donne la possibilità di colmare gli scenari con la propria fantasia.
Le donne prediligono un erotismo meno meccanico e scontato, lo ha capito ad esempio Caroline Spiegel, fondatrice del sito di audio erotici Quinn che macina numeri da capogiro, a testimoniare la bontà della propria intuizione. Per non parlare del fatto che il prodotto audio può essere ‘consumato’ in moltissimi contesti e in maggiore intimità, cosa impossibile con un video anche se proiettato sullo schermo dello smartphone. Fantasie personali, gemiti sommessi, vere storie, fantasie, le trame e le sceneggiature sono variegate. E gli audio sono riproducibili e raccontabili anche nella coppia, portando spunti in cui è l’immaginazione a farla da padrone. Così anche gli uomini possono esplorare un canale sensoriale con cui hanno meno confidenza ma che può dare interessanti emozioni.