E’ la domanda che si sono posti un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel Aviv relativamente al vaccino prodotto dall’azienda Pfizer 2019 (COVID-19) interessati a capire se il prodotto influisse negativamente sui parametri dell’analisi dello sperma. 

Hanno quindi condotto uno studio di coorte prospettico in Israele tra febbraio e marzo del 2021. I campioni di sperma di 75 uomini fertili, analizzati 1-2 mesi dopo la loro seconda dose del vaccino COVID-19 di Pfizer. I parametri dello sperma sono stati confrontati con gli intervalli di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Primo quesito era valutare la percentuale di parametri spermatici anormali in coloro che erano stati vaccinati, ovvero i tassi di oligozoospermia, la percentuale ridotta di spermatozoi mobili e la morfologia anormale dello sperma.

I risultati sono stati incoraggianti: la concentrazione media di spermatozoi era 63,2 ± 33,6 × 106/ml, con un solo partecipante (1,3%) con una conta spermatica di 12,5 × 106/ml, considerato dall’OMS oligozoospermico. La percentuale media della motilità degli spermatozoi era del 64,5 ± 16,7%, con un solo uomo (1,3%) che mostrava una motilità ridotta. Non sono state osservate anomalie morfologiche degne di nota. Ciò costituiva addirittura una percentuale inferiore di parametri spermatici anormali rispetto ai tassi del 5% riportati negli uomini fertili dall’OMS.

Tutti contenti quindi:  i parametri dello sperma dopo la vaccinazione contro il COVID-19 erano prevalentemente all’interno dei normali intervalli di riferimento stabiliti dall’OMS e non riflettono alcun effetto causale dannoso della vaccinazione contro il COVID-19. I risultati rafforzano l’idea che il vaccino contro il coronavirus 2 (SARS-CoV-2) della sindrome respiratoria acuta grave della Pfizer sia sicuro e dovrebbe essere raccomandato agli uomini che desiderano concepire. Non ci sono scuse per non vaccinarsi.

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