Il 17% degli uomini italiani soffre in qualche misura di disfunzione erettile ma sull’argomento i maschi mantengono il più stretto riserbo, spesso anche con il loro medico. Con il risultato di non ricevere consigli efficaci e magari correre qualche rischio.
Il più concreto? Quello di rivolgersi alla rete per cercare una soluzione tutelando il prezioso anonimato.
Tra quei 3-5 milioni di maschi che non riescono ad ottenere o a mantenere un’erezione efficace per l’intera durata del rapporto, molti hanno acquistato presidi, fantasiosi dispositivi, creme e farmaci di dubbia provenienza.
Per molti infatti l’imbarazzo è tale che l’argomento non si può sfiorare.
Dei 6.4 milioni di farmaci falsi ritirati dal mercato dai NAS dal 2013 al 2017 per esempio, il 60-70% faceva parte di quelli che promettevano una risposta efficace ai problemi di erezione. A seguire nelle preferenze, la tossina botulinica per la medicina estetica, e farmaci illegali per dimagrire ‘travestiti’ da integratori alimentari.
Insomma dopo quello dell’abbigliamento il mercato più colpito dalle ‘copie’ è proprio quello farmaceutico che supera 25 volte quello degli stupefacenti.
I canali distributivi sono web e un mercato nero parallelo che presentano rischio: se nel 32% dei casi il farmaco che arriva non contiene principi attivi ed è innocuo, il 20% ne contiene in quantità non corrette, il 21.4% contiene ingredienti sbagliati e quasi uno su 10 (l’8.5%) contiene alti livelli di impurità e contaminanti pericolosi per la salute.
E se il primo motivo è l’imbarazzo di parlare al medico di questioni intime, al secondo c’è il desiderio di assicurarsi una soluzione risparmiando.
Confezioni e pillole sembrano uguali ma l’apparenza inganna. Sono fabbricati in grandi capannoni di paesi come India e Thailandia senza alcun criterio igienico e non di rado sono state rinvenute particelle di sostanze pericolose come piombo e arsenico.
Meglio non rischiare quindi e affidarsi a canali ufficiali come le farmacie sul territorio per evitare problemi ben più gravi.